martedì 29 luglio 2008

Una nuova epoca "SOFTAIR"

IL VERO SOFTAIR nasce in Giappone negli anni '80 e conquista un pò tutto il mondo all'inizio degli anni '90. In Italia iniziano a sorgere i primi Club, formati solitamente da non più di una decina di persone. Le prime repliche di armi importate sono soprattutto pistole a molla ed a gas a cui seguono i primi modelli di ibridi (gas + molla) come il Walther MPL. Il primo fucile ad essere commercializzato è il FAMAS della Legione Straniera ed è probabilmente la replica tutt'oggi più venduta. In rapida successione iniziano ad essere importati sempre più modelli rendendo il SoftAir sempre più popolare. Televisione e giornali iniziano ad accorgersi di questa nuova moda ma non comprendendola la demonizzano cercando di far apparire i giocatori di Softair come guerrafondai o bimbi mai cresciuti. Sia sulle reti private sia su quella pubblica, sia nei telegiornali come nelle trasmissioni televisive generalistiche il Softair appare come il gioco di alcuni fanatici paragonabili ai normali guerriglieri che fanno della guerra la loro vita. Parallelamente le riviste del settore armi dedicano una o più pagine allo sport, però in modo positivo, anzi addirittura in modo molto professionale con schede tecniche e prove come per le migliori armi reali. Nascono anche le prime pseudo Federazioni, in primis la FISAIR poi scomparsa a causa di problemi economici. A seguire l'ASNWG e la FISA. Di queste ultime due solo la prima è tutt'ora esistente e funzionante poichè anche la FISA ha dovuto cedere alle scarse adesioni e consensi, nonostante l'iniziale potenzialità dimostrata. L'ASNWG è attualmente l'unica Associazione/Federazione che raggruppa molti club d'Italia. E' in questi anni che il Softair muove i primi passi verso il riconoscimento da parte degli organi sportivi nazionali. Attenzione però, non si tratta di riconoscimenti reali o ufficiali da parte dei grandi organi come il CONI bensì dell'accettazione dell'attività del Softair all'interno di associazioni e/o organi nazionali affiliati o riconosciuti dal CONI come enti sportivi dei quali il Softair tenta di assorbirne l'ufficialità di riflesso. Negli ultimi anni il numero di club è aumentato esponenzialmente ed ultimamente il Softair gode di un rinato entusiasmo trasportato forse anche da Internet dove i club on-line spuntano (o muoiono) ogni mese come funghi.

sabato 26 luglio 2008

AK-46/74

Kalashnikov AK-47/AK-74Non possiamo parlare di armi d’assalto senza segnare quella più famosa, usata e venduta al mondo, il Kalashnikov AK-47 (AK sta per Avtomat Kalashnikova).Il modello è originario di un progetto del 1947 (appunto) e nella versione iniziale o nelle sue innumerevoli varianti (anche se poca cosa) si conta che sia stato venduto nel mondo in quasi 100 milioni di pezzi.Nell’immaginario collettivo, questa è veramente un’arma leggendaria, famosa per la sua estrema duttilità, semplicità nell’uso e nella manutenzione e insuperabile funzionalità in tutte le peggiori condizioni possibili. Non a caso se pensiamo a guerriglia, a terrorismo e assalto, non possiamo non associarli al fucile mitragliatore AK.La storia ufficiale narra che il sergente russo Mikhail Kalashnikov, ricoverato in ospedale per una ferita, iniziò lo sviluppo di diverse piccole armi durante la Seconda Guerra Mondiale. Agli inizi degli anni ‘40 fu assegnato al ‘Izhevsk Machinebuilding Plant’ (IZHMASH), dove nel 1944 sviluppò una carabina semi-automatica, funzionante a gas. Iniziato questo progetto, ha creato, tra il ‘45 e il ‘46, un fucile d’assalto che sottopose ai test dell’esercito sovietico. Tra la fine del 1946 e l’inizio dell’anno seguente sviluppò una seconda ripriogettazione della sua arma per un nuovo set di prove che si ebbero nel 1947. L’ultima versione fu ritenuta di gran lunga la migliore rispetto alla concorrenza e l’arma venne adottata nel 1949 con il nome di “7,62mm Automat Kalashnikova, obraztsa 1947 goda” (7.62mm fucile automatico Kalashnikov, modello del 1947), più semplicemente AK-47.Ufficialmente tutti gli eserciti dell’ex Patto di Varsavia hanno adottano l’arma in questione. In più è stata fornita a molti paesi (in Asia, Medio Oriente, Africa), per via del basso costo e della semplice funzionalità. Poi ovviamente è lo strumento (purtroppo di morte) del 99% dei guerriglieri nel mondo, sempre per il fatto che è economico e facilmente reperibile. Poi la leggenda parla che sia in grado di funzionare anche legato con il fil di ferro.Parlando di tecnica, l’AK-47 funziona a gas con colpo rotante a due tiranti. Ha una lunghezza di 87 cm mentre la canna è di 415 mm. Pesa 4,3 kg (3,14 la versione senza calzio, chiata AKM). Usualmente il caricatore è da 30 colpi che possono essere sputati con un ciclo di rotazione di 600 proiettili al minuto. Raggio operativo d’azione intorno ai 400 metri.L’evoluzione seguente, l’AK-74 (modello adottato appunto a metà degli anni ‘70 dall’esercito sovietico), non ha stravolto il progetto iniziale (e neppure l’estetica), ma tentato di migliorarne le caratteristiche. Abbiamo così la possibilità di scelta tra la versione con gli inserti in legno (caratteristica spiccata del Kalashnikov), piuttosto che in plastica scura, più vicini agli standard militari nel mondo.Almeno fino all’introduzione della serie AK100 che fu realizzata per adattare all’arma i proiettili 5.56 NATO.
Certo alcune forze speciali russe adottano modelli più sofisticati e nuovi, come l’AS-Val, oppure l’A-91. Ma niente sembra scalfire il buon vecchio Kalashnikov.Lo stesso AN-94 (Avtomat Nikonova), che negli anni ‘90 aveva tentato di sostituire l’obsoleto AK-74, non riuscì nell’impresa complice un maggior costo di produzione e il fatto che - a conti fatti - non si discostasse di molto, in termini pratici, dal vetusto genitore; oltre a essere più complesso nell’uso sia del Kalasnikov ma anche dell’americano M16. Oggi l’AN-94 viene considerato come la ’scelta professionistica’, ed è usato in numero limitato dalle forze speciali dell’esercito russo e della polizia e dal Ministero degli Affari Interni della Russia.

giovedì 24 luglio 2008

Mortimer DeLuxe A pietra fuocaia

Le armi originali erano marcate su due linee H.W. MORTIMER & SON LONDON / GAN MAKERS TO HIS MAJESTY e questa riproduzione ne ha mantenuto tutte le caratteristiche tecniche e balistiche, a cui si aggiunge la realizzazione delle parti meccaniche con macchine a controllo numerico, che ne garantiscono la qualità esecutiva. La canna, scodolabile e cromata, e perfettamente allineata con la parte superiore del calcio, caratterizzato dall'impugnatura a manico di sega, zigrinato, che assicura al tiratore una presa costantemente uguale in modo da rendere la linea di mira più lunga. La bacchetta conica, con puntale in corno appare un dettaglio elegante nel sobrio contesto di una delle più belle repliche mai viste prima d'ora. La versione DeLuxe risulta elegante e preziosa nelle sue incisioni di scuola inglese, copie esatte dall'originale,con finiture e rimessi in oro eseguiti completamente a mano. L'arma è prodotta con calcio in noce europeo selezionato, le parti metalliche presentano una finitura color argento vecchio e la canna è color damasco.I calibri sono di 2 tipi Cal.36, Cal.44, con un peso di kg1.1 quasi irrisorio rapportato alla sua lunghezza di 255mm.

SHARPS cal. 45 anno1874


Prodotto per i tiratori del nuovo millennioil modello SHARPS BAFFALOracchiude tutte le caratteristiche dei tiratori di precisione: canna pesante, calcio con impugnatura a pistola, e stecher. L'asta, completata con puntale in German silver, e il calcio sono realizati in noce selezionato.La canna è lunga 762mm con 6 righe, la sua lunghezza totale e di 1190mm rapportata anche al suo peso di kg 5.8. I calibri sono eccezionali .... "45-110","45-120","45-70","45-90".

martedì 22 luglio 2008

Browning PRO9

Dopo diversi anni di produzione di armi classiche, costruite interamente in metallo, questa famosa fabbrica si è lanciata nel combattuto mondo delle polimeriche con questo modello. Trattasi di una pistola mista e cane esterno, con sicura automatica al percussore e al caricatore, equipaggiata di levetta bifunzionale ambidestra, facente funzioni di sicurezza manuale e abbatticane. La finitura è bicolore sulla quale spicca il bellissimo carrello inox. L'impugnatura è veramente ergonomica, a nostro avviso migliore di mostri sacri come Clok o HK. Il calibro è ottimo e nostrano 9mmx21.

lunedì 21 luglio 2008

Una 44 SPECIALE


Un altro dei capolavori del Performance Center. Stavolta si tratta di un modello 629 con caratteristiche a dir poco speciali ed esclusive, degne della miglior produzione

Smith & Wesson. Ad una perfetta finitura inox satinata si abbinano guancette, o per meglio dire un'impugnatura, in legno di elegante pregio, il sottocanna si restringe verso la volata, digradando dolcemente in un compensatore a due tagli, per mitigare le forze di rinculo.

Anche le mire sono particolari, quella anteriore (colorata di arancione) è sovradimensionataed è servita da una robusta tacca di mira regolabile. Ovviamente è possibile montare dispositivi di mira supplementare mentre, l'utile blocco a chiave, aiuta ad incrementare la sicurezza nello stoccaggio casalingo. Il potente 44 magnum rende l'arma particolarmente imponente,

notando anche le dimensioni del tamburo. Lo scatto è aggiustato a manoe rapptesenta la perfezione massimante ottenibile in un revolver. La canna di cui equipaggiata la rivoltella misura ben 7" 1/2.

mercoledì 16 luglio 2008




Salve amici ....... oggi peneggiavo sul web e vedete che popò di fucile ho trovato . . . . . L'ideale per una battuta di caccia al cinghiale, se fornito di ottica e silenziatore fornisce al cecchino un elegante strumento di pulizia etnica . . . . . . . .Un inchino alla sapienza Remington.....

martedì 15 luglio 2008


La polvere nera è stato il primo esplosivo sintetizzato; se ne ha infatti notizia fin dal tredicesimo secolo. Non è altro che una miscela di salnitro (nitrato di potassio) e prodotti combustibili (zolfo e carbone). Variando i rapposti relativi tra questi tre componenti si ottengono caratteristiche diverse per quello che riguarda la combustione, la produzione di fiamma, ecc.
Una composizione che può essere considerata "di base" prevede: il 75% di nitrato di potassio, il 10% di carbone e il 15% di zolfo. Un piccolo eccesso di carbone (max 12%) porta ad una accellerazione della combustione, mentre eccessi di zolfo (max 16%)o salnitro (max 80%) la ritardano. L'eccesso di zolfo rende tuttavia la polvere conservabile più a lungo. Un saggio per controllare le giuste dosi dei componenti prevede di bruciare un poco di polvere su un foglio di carta. Esso deve rimanere assolutamente intatto e privo di colorazioni. Striature gialle sono indice di troppo zolfo, mentre tracce nere indicano un eccesso di carbone. Un danneggiamento della carta indica invece umidità. Il nome "polvere nera" è forviante, perchè il colore tipico deve essere grigio scuro. Se il colore della polvere tende invece al nero significa che essa è troppo ricca di carbone o di umidità.

lunedì 14 luglio 2008

Benvenuti a tutti coloro che visiteranno questo blog dedicato alle armi per scambiare e commentare insieme la storia, i tipi, i modi d'uso l'utilità degli oggetti definiti di morte . . . .. .. aspetto le vostre critiche e interventi per migliorare il blog.....