martedì 19 agosto 2008

TIRO A VOLO Pechino 2008

La disciplina del tiro a volo nasce negli Stati Uniti come hobby: alcuni ragazzi per passare il tempo, iniziarono a colpire le palline natalizie presenti negli addobbi. Questo passatempo si diffuse subito nei paesi Anglosassoni, mentre in Europa venne, all’inizio, snobbato. Dalle palline di Natale, il bersaglio divennero prima degli uccelli d’argilla, poi dei piattelli.Il tiro al bersaglio sbarcò alle Olimpiadi di Parigi del 1900 come sport dimostrativo e fu un successone. Nel 1927, la Federazione Italiana Tiro a Volo entrò a far parte del CONI.
Le specialità olimpiche di tiro a volo sono: Fossa Olimpica (o Trap), Skeet e Double Trap.

Nella “Fossa Olimpica” (Trap), i tiratori sparano dietro una linea di tiro che è a 15 metri dalla fossa presso cui sono situate le macchinette lanciapiattelli. I tiratori si alternano su 5 piattaforme differenti. Il piattello viene lanciato su ordine del tiratore che attende col fucile carico di due colpi. Ad ogni piattaforma corrispondono tre macchinette lanciapiattelli con una roulette automatica che ne stabilisce la successione e la direzione dei lanci.

Nello “skeet” si spara da otto postazioni situate lungo un semicerchio dal raggio di 19,20 metri, alle cui estremità sono collocate le cabine con due tipi di macchinette lanciapiattelli: una alta a sinistra (pull) e una bassa a destra (mark). Il tiratore ha solo due colpi da sparare, uno per piattello. I dischetti sono sempre lanciati allo stesso modo, la difficoltà consiste nel fatto che il tiratore deve cambiare sempre posizione di sparo.

Nel “Double Trap” i tiratori, che si alternano su cinque pedane, devono centrare due piattelli lanciati contemporaneamente. In questo caso, il tiratore conosce già la traiettoria del dischetto e attende il lancio in posizione predeterminata con due colpi in canna.

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